mercoledì 2 novembre 2016

IL TENNISTAVOLO E LE NEUROSCIENZE

Come fanno i giocatori di tennistavolo a vedere e a colpire le palline così veloci e cariche di effetto? Si aiutano con le orecchie.

Al bar o in campeggio si chiama ping pong. Alle Olimpiadi, tennistavolo. Ma al di là del nome, è uno degli sport più interessanti dal punto di vista delle neuroscienze.

Tutta colpa, o merito, della velocità degli scambi (altissima) e dei tempi di risposta (bassissimi). Come fanno i campioni di tennistavolo a colpire con precisione e tempismo? La risposta arriva proprio dalle neuroscienze: si fidano più delle loro orecchie che dei loro occhi.

Il nostro cervello, infatti, è più veloce a processare i segnali sonori di quelli visivi. Per arrivare alla corteccia somatosensoriale un segnale sonoro impiega circa 10 millisecondi, mentre un segnale visivo ne impiega 50. Percepiamo di aver visto qualcosa circa 4 centesimi di secondo dopo averne udito l’effetto. Questo fenomeno non è particolarmente evidente a grandi distanze, ma a pochi metri di distanza sì. Come nel caso di un tavolo da ping pong.




Come spiega Marco Malvaldi in Le regole del gioco, «questo è il motivo per cui, negli sport nei quali la velocità di risposta a uno stimolo è fondamentale, gli atleti d’élite prestano molta attenzione agli stimoli sonori; nel tennistavolo, per esempio, dove è fondamentale capire l’effetto impresso sulla pallina, si impara ad ascoltare il rumore che fa la boccia quando viene colpita dalla racchetta dell’avversario. Un rumore netto segnala che la pallina è stata colpita in modo piatto, senza imprimerle alcun effetto o quasi; un suono di gomma che schiocca, più basso in frequenza, è invece tipico di una palla carica di spin. Se per giudicare l’effetto i giocatori dovessero guardare l’arco della pallina nell'aria, sarebbero fregati».

Per questo motivo, si può dire, che i giocatori di tennistavolo giocano anche con le orecchie.

QULIFICAZIONI EUROPEI A SQUADRE 2017



Non riesce l’impresa alla selezione italiana di tennistavolo maschile, che a Castel Goffredo si arrende con un netto 3-0 alla fortissima Francia, nelle Qualificazioni agli Europei a squadre 2017.

Nel primo match di giornata, Mihai Bobobica esce sconfitto 4-0 contro il vice-campione europeo Emmanuel Lebesson, che dopo aver fallito due set point chiude la prima frazione 11-5, per poi proseguire nella seconda per 11-8, prima di compiere una nuova accelerazione nel terzo parziale e chiudere la contesa, ancora sull’11-8.

La seconda sfida della serata ha visto invece il giovane Alessandro Baciocchi confrontarsi contro il campione d’Europa Simon Gauzy, che dopo un primo set vinto 11-7, ha dovuto faticare più del previsto per aver ragione dell’italiano, capace di rimanere in pareggio sul 7-7 e sull’8-8, uscendo però sconfitto in entrambi in parziali, rispettivamente per 11-7 e 11-8.

Il terzo punto francese arriva invece da Tristan Flore, che lotta ben 4 set contro il bolzanino Jordy Piccolin. Dopo essersi portato sul 2-0 con i punteggi di 11-7 e 11-6, infatti, l’atleta transalpino non è riuscito a prendere il largo, cedendo la terza frazione con un netto 11-4, ed aggiudicandosi la gara solamente con il 12-10 che chiude il sipario.

Il prossimo impegno per gli azzurri nelle qualificazioni degli Europei a squadre è fissato per martedì 22 novembre contro la Finlandia.